"La televisione commerciale impone programmi mediocri, affinchè sia la pubblicità, ben più interessante, a catturare l'attenzione, e a stimolare il bisogno di imitazione dei modelli che propina", "l'homo sapiens diventa l'homo ridens, non si comunica più con la parola ma con l'immagine": questi sono alcuni dei concetti pseudo-sentenziosi che espone la Capotondi in "Come tu mi vuoi"; lavoro di De Biasi in cui non si capisce se la mercificazione della donna venga sublimata o ridicolizzata. Prodotto incapace di esemplificare con un minimo di ironia (o autoironia) un insieme di surrogati pedissequi sui più plebei luoghi comuni giovanili, con dei dialoghi che sembrano essere stati scritti da Alfonso Luigi Marra, ed un'escalation progressiva di imbarazzanti product placement che ricorda gli spot non tanto occulti dei cinepanettoni. La recitazione è parecchio latente (si salvano solo gli attori più anziani), ed il messaggio da trasmettere è orribilmente inesistente. Il trucco per imbruttire la Capotondi è ridicolo, così come lo sono la sua interpretazione (c'è anche una battutina razzista verso la fine...), ed il personaggio della Steigerwalt, la dark lady più inespressiva e forzata che si sia mai vista. E poi quale ventenne si riconoscerebbe in Riccardo?! Beota aristocratico che a causa della bassa resa universitaria è costretto a tirare avanti con "soli" mille euro al mese...
Rating: 1.5 out of 5 stars
Sì, sono un po' in imbarazzo per averlo visto. E soprattutto dà una bella immagine di Scienze delle Comunicazioni :D
Rating: 3 out of 5 stars
Ma quanto sei bellaaa???! i love her.. i don't get tired watching her but i'm waiting for a big movie in which she can show her best talent.
Rating: 3 out of 5 stars
carino, semplice, il film meno impegnativo degli ultimi anni. però ti fa passare un po' di tempo!
Rating: 2 out of 5 stars
Just the average movie about a nerd, ugly girl who turns herself into the hottest chick in the school to get back a boy. Kinda frustrating at some point.
